copertina di The Holdovers
18 agosto 2024, 21:30
@ Arena Puccini

The Holdovers

(USA/2023) di Alexander Payne (133')

Durante le vacanze di natale del 1970, si forma un improbabile gruppo di tre persone: un insegnante, uno studente e una cuoca.

  • Oscar 2024 a Da’Vine Joy Randolph per miglior attrice non protagonista;
  • Golden Globe 2024 a Paul Giamatti per miglior attore in un film commedia o musicale;
  • Golden Globe 2024 a Da’Vine Joy Randolph per migliore attrice non protagonista;
  • British Academy Film Awards 2024 a Da’Vine Joy Randolph per migliore attrice non protagonista;
  • Screen Actors Guild Award 2024 a Da’Vine Joy Randolph per miglior attrice non protagonista cinematografica;
  • Writers Guild of America Award 2024 a David Hemingson per miglior sceneggiatura originale;
  • Critic’s Choice Awards 2024 a Paul Giamatti per miglior attore;
  • Critic’s Choice Awards 2024 a Da’Vine Joy Randolph per miglior attore non protagonista;
  • Critic’s Choice Awards 2024 a Dominic Sessa per miglior giovane interprete;
  • National Board of Review 2023 per migliori dieci film dell’anno;
  • National Board of Review 2023 a Paul Giamatti per miglior attore;
  • National Board of Review 2023 a Da’Vine Joy Randolph per miglior attrice non protagonista;
  • National Board of Review 2023 a David Hemingson per miglior sceneggiatura.

“Tre infelicità si confrontano in questa commedia drammatica sui temi della solitudine, dell’insegnamento, del lutto e della paternità, e però quasi non fai caso ai 133 minuti, perché vorresti che la vicenda continuasse, arricchendosi di nuovi episodi in prossimità del finale.

“Il mondo è mutamento, la vita è percezione” teorizza il prof, e naturalmente, sul filo di quell’insegnamento, The Holdovers distilla piccole e grandi lezioni esistenziali, ricolmo di sfumature inattese e di parentesi quasi picaresche.”

Michele Anselmi, Cinemonitor

“PROFONDAMENTE radicati come sono nel punto di vista dei suoi personaggi – scomodi, arrabbiati, ridicoli, arrivisti, marginalizzati – e in una visione che è allo stesso tempo generosa e disincantata, gli studi dei caratteri di Payne richiedono sempre una full immersion, un viaggio dentro all’umanità.
La sospensione del tempo in cui sta la premessa di The Holdovers ha una componente letterale in più.”

Giulia D’Agnolo Vallan, Il Manifesto