copertina di serra madre
dal 12 al 29 settembre 2024
@ Le Serre dei Giardini Margherita - Serra Madre

serra madre

a place for ecological imagination

È esattamente dove la vastità dell'immaginazione incontra l'attrito dei materiali, o dove le forze dell'ambizione vengono levigate dai bordi ruvidi del mondo, che la vita umana è vissuta.

Tim Ingold

Apre serra madre , nuovo centro di produzione culturale ideato da Kilowatt, la cooperativa che ha rigenerato e da 10 anni gestisce Le Serre dei Giardini Margherita a Bologna.

Dal 12 al 29 settembre inaugura un nuovo spazio pensato per promuovere un’immaginazione ecologica attraverso il dialogo tra arte e scienza, con l'obiettivo di costruire presenti alternativi e futuri desiderabili e accessibili. 

Con un denso programma di eventi, mostre, workshop, performance e talk, e raccogliendo l’eredità di 7 anni di Resilienze Festival, serra madre dà il via a una serie di azioni condivise pensate per tracciare nuove traiettorie su temi ambientali e culturali.

Momento simbolico della prima giornata è l’opening speech di Tim Ingold, professore di Antropologia Sociale presso l'Università di Aberdeen che ha rivoluzionato il ruolo dell’antropologia sottolineando il potere dell’immaginazione. 

Pensato come un luogo poroso e di scambio, serra madre contiene e protegge, ma allo stesso tempo rivela e fa crescere, abbraccia tutte le pratiche artistiche facendole dialogare con la ricerca scientifica e la tecnologia, creando uno spazio aperto all'immaginazione con un'attenzione costante a generare impatto positivo. Per fare questo alimenta e accompagna la produzione e la ricerca artistica attraverso residenze, mostre, public program, laboratori didattici e workshop. 

Questo luogo si pone come spazio di ricerca che ingloba nella  struttura architettonica la sua tensione verso una fusione tra ecologia, arte e tecnologie innovative. 

“Il programma delle tre settimane di opening - dichiara la Direttrice Artistica di serra madre Nicoletta Tranquillo -  è pensato come un invito a entrare e a osservare, amplificato anche dalla trasparenza della serra. Un tempo in cui mettersi in gioco e in discussione, perché crediamo che solo attraverso un'esperienza incarnata e condivisa sia possibile davvero scardinare i bias , gli automatismi e i pensieri veloci, per riscoprirci parte di una realtà interconnessa e molteplice, di un pluriverso .”

Il progetto di rigenerazione dei 650 metri quadrati della serra, con un investimento di più di 2 milioni di euro sostenuto da Kilowatt e cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna, è firmato dallo studio di architettura Laprimastanza composto da Davide Agostini, Matteo Battistini e Francesco Ceccarelli, partendo dalla sua storia: da struttura dedicata alle piante, a luogo abbandonato, la serra si trasforma in un centro culturale ibrido dedicato all’arte e ai temi ecologici, riadattato per superare tutte le dicotomie, in primo luogo quella umano-natura. 

serra madre rappresenta un esempio tangibile di come sia possibile preservare e valorizzare le risorse esistenti, anziché consumarne di nuove, rendendole occasioni di rinascita e comunità. 

Nello spazio, ad esempio, sono presenti tre grandi tavoli realizzati recuperando gli impianti termoidraulici originali della serra ad opera di Simone Bellotti, con lo scopo di esplorare il passato per riattivare la memoria di un luogo che, grazie a chi lo abita, continua a rimanere attivo e mutevole. Elementi ossidati e dispositivi difettosi sgretolati dal tempo sono connessi a componenti in materiali più nobili in ottone e rame, dando forma a dei tavoli che hanno la funzione di allestire il grande ufficio per le persone che lavorano per la cooperativa collegate tra loro attraverso un dedalo di tubazioni. 

Il verde che circonda serra madre non è considerato come un elemento decorativo, ma è parte integrante di un approccio architettonico e alla rigenerazione pensati come strumento per contrastare il cambiamento climatico: ogni pianta è stata valutata anche in base alla quantità di CO2 che riesce ad assimilare. Per questo, sono state selezionate piante a crescita rapida, che assicurano un significativo assorbimento di CO2, rafforzando così l'ecosistema circostante. 

Inoltre, grazie alla collaborazione con Aquaponic Design , team multidisciplinare che si occupa di promuovere e diffondere nuovi sistemi di coltivazione fuori suolo, per serra madre sarà realizzato un sistema per la compensazione delle emissioni di CO2 attraverso la realizzazione di un innovativo impianto di coltivazione di alghe alimentato dalle acque meteoriche, grazie al quale serra madre sarà in grado di assorbire fino a 27 tonnellate di CO2 all'anno.

serra madre è dotata di un sistema audio immersivo capace di emozionare e sensibilizzare attraverso ambienti sonori iperrealistici. Attraverso le pratiche più innovative nel campo della ricerca e sperimentazione nel settore della Bio-acustica ed Eco-acustica, unisce arte e scienza per esplorare, comprendere e narrare aspetti chiave della crisi ambientale e climatica, migliorando, nello stesso tempo, l’esperienza degli utenti e l'efficacia delle attività.

Lo spazio ospiterà anche un servizio educativo 0-6 con un approccio pedagogico ispirato all’outdoor education.

La rassegna si conclude domenica 29 settembre alle ore 15:00, quando aprirà al pubblico l’installazione artistica multidisciplinare Water in Trance realizzata dagli scenografi Amir Rmedi e Hichem Ayachi, insieme all’artista Aziz Aissaoui.

L’opera, attraverso una narrazione introdotta da Paola Zappettini immergerà i visitatori in un percorso partecipativo ispirato al rito di OMEK TANGU, che, attraversando diverse pratiche artistiche, propone una riflessione sulle sfide legate all’acqua in Tunisia e sul valore sacro e simbolico di questo elemento.

All’interno degli spazi di serra madre, verrà inoltre creata una piccola sala di visione in cui sarà proiettato in ciclo continuo il documentario Tout va bien Lella? di Rabeb MBarki.

Questo film, della durata di 30 minuti, affronta il problema dell’inquinamento nel Golfo di Gabès, dove una miniera di fosfati ha devastato l’ecosistema locale.
La regista ci conduce attraverso le vite degli abitanti di questa regione, costretti a lottare contro gli effetti devastanti di uno sviluppo industriale incontrollato.
Il documentario offre una potente allegoria delle difficoltà che la Tunisia moderna deve affrontare, suscitando una riflessione profonda sulle implicazioni ecologiche e sociali.


Programma completo >> https://serramadre.art/agenda/