Palazzo Ronzani, il "Modernissimo"
L'architetto e scenografo Gualtiero Pontoni (1871-1941) è autore del palazzo di Alessandro Ronzani, noto industriale della birra di Casalecchio, all'angolo tra la nuova via Rizzoli e piazza Re Enzo.
Il progetto definitivo del "palazzone" - così chiamato dallo stesso Pontoni - è stato approvato il 29 dicembre 1912. L'imponente costruzione sarà completata tra il 1913 e il 1915. E' uno dei palazzi più visibili e discussi della città, una gigantesca "macchina per affari" alla moda (Monari).
Occupa l'isolato di fronte al Palazzo del Capitano del Popolo, ricavato dalla demolizione di una parte del Mercato di Mezzo, per la quale sono scomparsi l'antico palazzo Lambertini - costruito nel XVI secolo su progetto di Baldassarre Peruzzi - e il sistema dei voltoni del mercato antico, edifici medievali, resti di torri.
Si tratta di uno dei primi edifici in cemento armato, in stile eclettico. L'impianto volumetrico è “alquanto rigido e con connotati di pesante monumentalismo” (Cresti). Per l'architetto Collamarini ha l'aspetto di "un croccante fortemente indigesto".
L'esterno è ornato da altorilievi in ceramica di Arturo Colombarini (1871-1940), che ne sottolineano la destinazione commerciale. L'elegante tettoia dei tram in ferro battuto su via Rizzoli è opera di Umberto Costanzini (1897-1968), il progettista del Littoriale.
Il nuovo palazzo ospita un albergo, appartamenti, circoli, magazzini e negozi. Il 16 febbraio 1915 sarà aperto nei sotterranei il Gran Caffé Modernissimo, una novità nell'edilizia cittadina: “tre entrate su altrettante strade e il podio dell'orchestra quasi attaccato al soffitto”.
Sempre affollato di militari e civili, il cinema-teatro sarà famoso per la musica di qualità e il valore dei cantanti ospiti.
La sua decorazione - come quella di alcuni appartamenti del palazzo - sarà affidata a Roberto Franzoni (1882-1960), uno dei maggiori esponenti del liberty locale.