copertina di Million Dollar Baby
26 luglio 2023, 21:45
@ Piazza Maggiore

Million Dollar Baby

(USA/2004) di Clint Eastwood (132')

Regia: Clint Eastwood. Soggetto: dal racconto omonimo di F.X. Toole. Sceneggiatura: Paul Haggis. Fotografia: Tom Stern. Montaggio: Joel Cox. Scenografia: Henry Bumstead, Jack G. Taylor Jr. Musica: Clint Eastwood. Interpreti: Clint Eastwood (Frankie Dunn), Hilary Swank (Maggie Fitzgerald), Morgan Freeman (Eddie ‘Scrap-Iron’ Dupris), Jay Baruchel (Danger Barch), Mike Colter (Big Willie Little), Lucia Rijker (Billie ‘The Blue Bear’), Brian O’Byrne (padre Horvak), Anthony Mackie (Shawrelle Berry), Margo Martindale (Earline Fitzgerald). Produzione: Clint Eastwood, Albert S. Ruddy, Tom Rosenberg, Paul Haggis per Lakeshore Entertainment Group,
The Malpaso Company. Durata: 132’
Copia proveniente da Lakeshore Distribution


La maggior parte degli eroi dei film di Eastwood sono personaggi ai margini, figure più o meno derelitte, destinate a un’esistenza dietro le quinte del cosiddetto successo. Le storie partono in genere da un’alleanza fra questi outsider, comunque troppo vecchi, in qualche maniera ‘passati’, ma di un passato poco glorioso, fantasmi malconci della cultura popolare più bizzarra e naïf (circensi, prostitute, astronauti, guardie e ladri, pugili e pugilesse, cantanti, cacciatori e quant’altro), che compiono un percorso paradossale di redenzione. Sono fantasmi, figure che hanno in qualche modo raggiunto la consapevolezza della sconfitta e hanno deciso di non rassegnarsi. Compiono allora una sorta di viaggio che li erge per la prima e/o l’ultima volta a protagonisti della propria esistenza. Perseguono un progetto, assumendone i rischi e facendosi carico degli oneri, benché consapevoli del fatto che lo scacco sia inevitabile […].
Maggie è una cenerentola dei sobborghi che cerca di usare l’unico talento di cui è dotata (un fisico fatto per lo sport) per uscire dal destino miserabile cui è votata. Frankie è l’ex pugile che deve invertire la tendenza di un inesorabile declino. Lei ha fretta e lui non ne ha più. Entrambi hanno una storia familiare di abbandono e incomprensione, per disgrazia lei e forse per colpa propria lui. […] La cattiveria del mondo, l’imprudenza di lei e un riflesso condizionato di lui interrompono nel modo più apocalittico il cammino. Ma è il peggiore degli scherzi del destino. Di una crudeltà quasi metafisica.

Giacomo Manzoli