Nella San Fernando Valley del 1973, Alana Kane e Gary Valentine crescono, si riconcorrono e si innamorano mentre cercano ognuno il proprio posto nel mondo.
- Premio BAFTA 2022 a Paul Thomas Anderson per la miglior sceneggiatura originale
“[Licorice Pizza] È una storia d'amore e di velocità. Le velocità così diverse, ma alla fine magicamente sincrone, di Alana e Gary, 25 anni lei, 15 lui. È un film ambientato nella San Fernando Valley del 1973, accanto a Hollywood. […] È un film di Paul Thomas Anderson, […] che qui si sbarazza di ogni elemento ingombrante (il tema, il genere, la Storia, anche se i riferimenti all'epoca sono numerosi e puntuali) per librarsi nello spazio rarefatto e inesorabile dell'interiorità. Un'interiorità evocata con i mezzi del grande cinema: primi piani vasti come paesaggi ma attenti alla minima increspatura, accelerazioni e rallentamenti improvvisi, digressioni che sembrano portare i due protagonisti chissà dove solo per spingerli più in fondo. A sé stessi e al loro incontro. Alana e Gary, dunque. Lei ancora inchiodata nella sua soffocante famiglia di ebrei osservanti. Lui adolescente coi brufoli ma anche baby attore, americanissimo campione di intraprendenza e faccia tosta, uno che un giorno recita in tv, un altro vende materassi ad acqua, e intanto ci prova con tutte anche se pensa solo ad Alana. Due così non dovrebbero nemmeno incontrarsi, figuriamoci innamorarsi. Invece tra una scaramuccia e una vendetta, una telefonata muta ma eloquentissima (scena sublime) e un incontro con un divo fanfarone, Alana e Gary non fanno che perdersi e ritrovarsi, cercarsi e salvarsi, talvolta letteralmente. In un susseguirsi di fughe, provocazioni, allusioni d'epoca, che fondono la virulenza selvaggia di quegli anni pre-crisi all'energia senza età dell'adolescenza. Avevamo un po' perso di vista il grande cinema americano. Licorice Pizza ci ricorda di cosa è capace.”
Fabio Ferzetti, “L’Espresso”
“I grandi artisti si riconoscono anche nelle opere piccole: è quello che ho pensato vedendo Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson, una gemma che non pretende di avere la grandiosità di Magnolia e Il petroliere, il virtuosismo di Boogie Nights e Vizio di forma o l'attrazione per personaggi ambigui di The Master e Il filo nascosto. Ma basta il dialogo iniziale tra i due protagonisti, magistrale per costruzione narrativa, per capire che si tratta di un'opera in cui le ambizioni sono minori soltanto in apparenza, perché ha l'intelligenza dell'energia e della passione, e la raffinatezza di chi ha capito che il modo più efficace per raggiungere la profondità è la leggerezza. […] Non c'è momento in cui Licorice Pizza non riveli lo sguardo e il folgorante talento del più grande regista della sua generazione. Il quale condivide l'entusiasmo di due ragazzi che vivono d'anticipo sul tempo a venire, coltivando insieme a loro le speranze, senza pause né attimi di riflessione. È per questo che chiede ai due di correre continuamente sorridendo alle promesse della vita, mentre il mondo sta cambiando irreversibilmente. […]
Se a una prima impressione la visione di questo film potrà spiazzare per le dimensioni minute, basta guardare oltre la superficie e abbandonarsi alle corse dei due protagonisti per capire che è lieve, profondo e dimenticabile come il primo amore.”
Antonio Monda, “La Repubblica”