La Mite
“Finché lei è qui va ancora tutto bene, posso andare a guardarla ogni istante, ma domani che la porteranno via, come farò a rimanere da solo?”
Questa disperata domanda apre la storia di un usuraio che non comprende il motivo del suicidio della sua giovane e mite sposa. Liberamente tratto dal racconto di Dostoevskij, La Mite, disegna un’inquietudine che ha già la complessità della questione di genere, tanto più potentemente insidiosa e attuale in quanto ancora priva di sovrastrutture ideologiche. In scena un manichino che ha le stesse sembianze della giovane donna: la bambola muta e immobile che raffigura la felicità sicura tanto desiderata dall’usuraio. In una relazione fatta di distanza, di silenzio, di incomprensioni, di violenze mute e di sottomissione esplode il mistero della morte e dell’amore.
Crediti:
adattamento e regia César Brie
con Clelia Cicero e Daniele Cavone Felicioni
bambola realizzata da Tiziano Fario
musiche originali Pietro Traldi
costumi Elisa Alberghi
scene Roberto Spinacci
disegno luci Sergio Taddo Taddei
fotografie Gabriele Ciavarra
produzione Teatro Presente
Lo spettacolo è collegato all’incontro L’invenzione del denaro. In dialogo con Massimo Amato
Dalle 19.00 è aperto il Bar con cucina ed è possibile cenare tra l’incontro e lo spettacolo
Ingresso a pagamento con la formula Biglietto Responsabile + tessera associativa €3
Prenotazione obbligatoria a questo link
per informazioni e prenotazioni last minute: 388 2460985