copertina di La fabbrica illuminata
12 maggio 2024, 20:30
@ Ex chiesa di S. Mattia

La fabbrica illuminata

Exitime 2024 - Agli infiniti possibili



Monica Benvenuti voce
Giancarlo Schiaffini tuba

Tempo Reale

Giovanni Magaglio, Francesco Vogli regia del suono e live electronics
Francesco Giomi live electronics

Musiche di Luigi Nono / Giancarlo Schiaffini / improvvisazioni
In collaborazione con Tempo Reale Centro di Ricerca, Produzione e Didattica Musicale

 

Programma

Luigi Nono La fabbrica illuminata per soprano e nastro magnetico a quattro piste (1964)

Luigi Nono Omaggio a Emilio Vedova per nastro magnetico a quattro piste (1960)

Luigi Nono Post-Prae-ludium n. 1 per Donau per tuba e live electronics (1987)

Monica Benvenuti, Francesco Giomi, Giancarlo Schiaffini Improvvisamente (2024)
improvvisazione per voce, tuba e live electronics

 

Ci sono stati grandi interpreti italiani delle avanguardie storiche e della musica di ricerca e ciò che li accomuna ancora oggi è l’instancabile devozione alla sperimentazione e il bisogno di esplorare insieme alle più importanti figure di compositori le potenzialità dei loro mezzi espressivi.

Il soprano Monica Benvenuti ha da sempre un interesse specifico per la musica del Novecento e contemporanea che la porta ad affrontare i più diversi linguaggi musicali fino alle sperimentazioni elettroniche. Negli anni ‘80 Schiaffini svolse un ruolo chiave nelle composizioni di Luigi Nono con live electronics, fornendo materiali e tecniche esecutive.
Da questa stretta collaborazione nasce il Post-Prae-ludiumn. 1 per Donau, per tuba e live electronics.

Ventitré anni separano La fabbrica illuminata (1964) e il Post-Prae-ludium per Donau (1987) e in ventitré anni il progresso tecnologico è andato di pari passo con la ricerca di Nono. Dal nastro magnetico a 4 piste degli anni’60 è passato al live electronics degli anni ‘80, dallo Studio di Fonologia della RAI di Milano all’Experimental studio di Friburgo, dal suono fissato su supporto all’utilizzo dal vivo delle tecnologie.
Eppure questa ansia “noniana” della ricerca sul suono va oltre ogni tentativo di definizione, e aldilà delle mode del progresso tecnologico.