26 luglio 2021, 19:00
@ Le Serre dei Giardini Margherita

INSIDE AUT Fest

Reti e sentieri verso l’integrazione

Inside Aut Fest è un minifestival a cura di Kilowatt in collaborazione con CEFA Onlus Antoniano che affronta tre aspetti del concetto di autonomia vissuti a livelli diversi da tutte le comunità migranti e non: sociale, lavorativa e abitativa. Tre appuntamenti sul tema (18 giugno, 15 luglio, 26 luglio) per raccontare attraverso i linguaggi espressivi dell’arte, della musica, della moda, della parola e del teatro, una prospettiva sulla migrazione capace di coinvolgere pubblici più ampi e stimolare una riflessione collettiva e critica. 

Programma:

  • Venerdì 18 giugno – LA BELLEZZA

18,30: Allestimento e performance di Vicini d’istanti, sartoria transculturale. 
La voce delle donne… nella bellezza dei tessuti africani.
Esprimere amore, gelosia, desiderio di riscatto, fedeltà…attraverso un abito!
I wax africani sono ricchi di proverbi, messaggi e significati nascosti, che abilmente le donne indossano come mezzo di espressione non verbale e di comunicazione collettiva, per raggiungere il cuore dell’interlocutore.

19,30: Presentazione del libro L’unica persona nera nella stanza di e con Nadeesha Uyangoda. Modera Alessandra Gribaldo, docente Università Roma Tre.
La razza è un concetto difficile da cogliere, pur non avendo fondamenti biologici produce grossi effetti nei rapporti sociali, professionali e sentimentali. La razza in Italia non si palesa fino a quando tu non sei l’unica persona nera in una stanza di bianchi. E quell’unica persona è Bellamy, Mike, Blessy, David… una moltitudine in parte sommersa, sotterranea. Quell’unica persona è chi si è sentito dire troppe volte che «gli italiani neri non esistono»: lo gridano negli stadi, lo dice certa politica, sembrano confermarlo le serie tv, la letteratura, i media. In un certo senso è persino vero: gli italiani neri non emergono, non si vedono negli ambienti della cultura, nei talk show e nelle liste elettorali. O meglio, in quei luoghi esistono ma solo come oggetto del discorso, quasi mai come soggetto. La loro presenza è ridotta alla riforma della cittadinanza, ai casi di razzismo, all’«immigrazione fuori controllo», ai barconi, all’«integrazione». Con un approccio inedito e un linguaggio fresco e «social», Nadeesha Uyangoda apre in questo libro, che incrocia saggio e memoir, un’onesta conversazione per comprendere meglio la dinamica razziale nel nostro paese.

21,30: Concerto dei Bantubeat | Afrofunk Ensemble Feat. Devon Miles

Uniti dalla forte passione per le sonorità funk e la musica afrobeat, i BantuBeat sono rappresentati da una formazione dai colori afrofunk particolari. Il loro stile si pone a cavallo tra gli stilemi classici della musica suonata negli anni ’70 in Africa occidentale (Fela Kuti, Marijata, Ebo Taylor ecc.) e una personale interpretazione dei generi sopracitati, gettando uno sguardo sia sulla contemporaneità che su musiche provenienti da altre zone dell’Africa sub-sahariana. A partire dal novembre 2019 iniziano una collaborazione col cantante nigeriano Devon Miles, sia per quanto riguarda i concerti, che nella scrittura di nuovi brani che andranno a comporre la prossima uscita discografica.


  • Giovedì 15 luglio – IL TALENTO 

21,00 Presentazione di «Senza voce, la storia di Stregoni» introdotto da Joe Barba (regista) e Johnny Mox (Stregoni).Modera Jonathan Ferramola («direttore di Terra di Tutti i film Festival»). 
Proiezione Senza voce, la storia di Stregoni introdotto da Joe Barba (regista) e Johnny Mox (Stregoni). Senza Voce – La Storia di Stregoni, per la regia di Joe Barba, è un viaggio emozionante ed avventuroso dentro e fuori i confini di un continente segnato dalla più grande crisi politica dalla nascita dell’Unione. Senza Voce – La Storia di Stregoni racconta due anni e mezzo del progetto musicale di Johnny Mox e Above the Tree, partito dai centri migranti italiani ed arrivato a suonare con più di 5000 richiedenti asilo in tutta Europa.
22,30 djset a cura di Stregoni


  • Lunedì 26 luglio – L’INTIMITÀ’

19,00 Presentazione del libro Ladri di denti di e con Djarah Kan (People) in dialogo con Wissal Houbabi, scrittrice e attivista.
Non è semplice trovare le parole adatte per descrivere i rapporti tra italiani e stranieri. Così come non è semplice individuare il senso stesso della parola “straniero”, quando quel senso vive dentro confini che la legge e la cultura di adozione non reputano mai propri fino in fondo. “Razzismo” è una parola fraintesa, abusata, rifiutata. Suscita immaginari che nella società italiana sono difficili da guardare. La negazione è dietro l’angolo, la soluzione sfugge. Oggi è possibile parlare di questo tema, ma in Italia la tendenza è quella di prendere parola per conto di chi quell’esperienza politica ed esistenziale la vive, ogni giorno, senza troppa poesia. “Ladri di denti” è una raccolta che ripercorre storie di furti di nomi e di vite. E un tentativo di spiegare l’esperienza nera e italiana dell’esproprio esistenziale, in tutte le sue forme.

20,30 – 21,30 Live di Jabel Kanuteh – Marco Zanotti
Due anime musicali con due strumenti apparentemente così distanti, la kora e la batteria, si incontrano e si corrispondono in un dialogo musicale che parla di umanità, di tradizione e di speranza. Jabel Kanuteh è un griot del Gambia, suona la kora come vuole la tradizione centenaria del suo cognome e, tra le storie che racconta c’è anche la sua di migrante tra il Sahara, la Libia e il Mediterraneo. Marco Zanotti, è un visionario musicista romagnolo già direttore della Classica Orchestra Afrobeat e di Cucoma Combo, oltre che traduttore della biografia di Fela Kuti e instancabile agitatore culturale. Freedom of Movement è il titolo del loro primo album insieme, registrato nell’inverno del 2019 con la partecipazione di Paolo Angeli come ospite speciale. Libertà di movimento significa essere liberi di attraversare confini e frontiere. E Jabel e Marco lo fanno con la musica, attraverso un approccio spontaneo, organico e imprevedibilmente vitale.

21,30 Musica/performance/videoarte Disintegrati – Storia corale di immigrazione a cura di Cantieri Meticci.
Un racconto collettivo in cui i toni e i linguaggi si mescolano in modo dinamico e variegato: dall’ironia alla denuncia, in musica, in narrazione, in video disegni. Le questioni toccate sono al tempo stesso universali e contingenti: quanto le condizioni di vita e di lavoro della prima generazione di immigrati determinano le esistenze anche dei loro figli nati in Italia? In che misura e con che dinamiche il sentirsi trattati continuamente come un’umanità di serie B può innescare nei figli, nelle cosiddette “seconde generazioni”, sentimenti di rabbia e di “disintegrazione”? Queste alcune delle domande alla base della serata di musica, performance, videoarte dal titolo “Disintegrati” che tramite i linguaggi artistici più diversi tocca questioni ineludibili nell’attuale dibattito sullo ius soli/ius sanguinis. Sulla scena 5 artisti di grande potenza: il musicista e videomaker Reda Zine; la poeta, performer, scrittrice pluripubblicata Wissal Houbabi; gli attori Youssef El Ghada e Younes El Bouzari (Vincitori del Premio Scenario per Ustica 2017); e la videoartista Sara Pour, per creare una serata di musica, racconti, rap, videoarte che intreccia uno sguardo ironico su vari aspetti della condizione migratoria con una presa di impegno politico su tematiche importantissime per la vita delle nostre città. Regia di Pietro Floridia

Per le 3 serate sarà presente il bookshop permanente della libreria La confraternita dell’uva. In collaborazione con il Patto per la Lettura Bologna.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.