Gloria!
(Italia-Svizzera/2024) di Margherita Vicario (105')
All'alba del 1800, l'istituto religioso Sant'ignazio deve prepararsi a un evento storico: dal conclave veneziano emerge il nuovo Papa Pio VII, che per l'occasione visiterà tutte le chiese del Veneto e a Sant'Ignazio presenzierà a un concerto organizzato per lui. A capo del coro composto da ragazze orfane cresciute nell'istituto, c'è Perlina, il quale però è in crisi d'ispirazione e scarica la frustrazione sulle povere musiciste, oltre che sulla cameriera Teresa, una ragazza che non parla, ma possiede un grande talento musicale. Con il concerto che si avvicina a grandi passi, saranno le giovani a prendere in mano il destino dell'istituto per proporre una musica decisamente poco classica.
“Già dal titolo si inizia a cantare. E non è un caso. L’esordiente Margherita Vicario viene dal pop. A un certo punto recita: “Mi fermo un momento, guardo il cielo sul tempio. E mi immagino un viaggio. Ti vedo contento, sorrido e riparto”. Da questi versi potrebbe essere nato Gloria!.
È un film che invita alla spiritualità (“il cielo sul tempio”), a una comunione con il mondo che ci circonda, nonostante ci si senta prigionieri (“immagino un viaggio”) e a un’attenzione verso l’altro. Un grido di coraggio, un inno al sorriso. Il punto esclamativo è il manifesto di una forza prorompente, di un ritratto femminile non convenzionale. La figura di Vivaldi aleggia su tutto il film.
È un percorso di ricerca di sé stessi attraverso spartiti misteriosi e solfeggi proibiti. In Gloria! l’aspetto crime non è sotto i riflettori, ciò che interessa è lo scontro fra tradizione e progresso, presente e futuro. Questo film è l’emblema di un universo che si esprime attraverso i suoni. Le note si contrappongono all’immagine, l’ascolto è più importante dello sguardo. Non è una novità vedere un ambiente in cui tutto è un “sol” o un “fa”. Ma la forza del film sono le sue eroine, la spinta creativa, la voglia di ribellione. La protagonista, ieri come oggi, è la musica.
Per Vicario, è l’unico modo per superare i secoli, aggirare mentalità troppo conservatrici, e far sentire la propria voce. Un piccolo film che trasuda energia, passione, voglia di evadere da una prigione costellata di regole ancestrali ormai da riscrivere. Il classico si scontra con il moderno, sonorità antiche lasciano il posto a composizioni solo all’apparenza folli. Gloria! si inserisce in una stagione in cui la questione femminile è al centro, nella nostra penisola e non solo.”
Gian Luca Pisacane, Cinematografo
Incontro con Margherita Vicario e la sceneggiatrice Anita Rivaroli