Single e affascinante, Gianni è un seduttore seriale. Gestisce un'importante azienda di scarpe da corsa ed è pronto a tutto pur di conquistare la donna di turno, arrivando persino a fingersi costretto su una sedia a rotelle per suscitare pietà. La sua vita però è destinata a cambiare quando conosce Chiara, una donna solare e dinamica che un incidente ha reso paraplegica.
“Tutto parte dai piedi, dalle scarpe. Da lì Corro da te segna la velocità, gli scatti, gli arresti. Gianni, quasi cinquantenne, è un uomo in carriera e un single che passa da una conquista all’altra. A causa di un fraintendimento, è costretto a usare la sedia a rotelle ogni volta che vede Chiara, una ragazza paraplegica piena di vita da cui resta subito affascinato. È il remake della commedia francese Tutti in piedi, ma è più vicino a Quasi amici nell’ironia irriverente e nell’umanità con cui descrive la nascita di un legame. Non si tratta di un’operazione-fotocopia. Corro da te è un’altra variazione del cinema di Milani della commedia all’italiana, tra arte di arrangiarsi e spietata cattiveria, miracolo e truffa. Il regista ama i suoi personaggi e tira fuori il meglio dagli attori, a cominciare da Favino, che potrebbe essere Gassman uscito da un film di Risi, o dall’ottima prova di Vanessa Scalera nei panni della segretaria del protagonista, autentica spalla capace di prendersi la scena anche con una sola espressione di disgusto.
Dopo Come un gatto in tangenziale, Milani sa affondare il colpo ma anche allentare la tensione, creare equivoci con consumato mestiere e costruire gag in sottrazione, come quelle di Gianni che sbatte con la carrozzina negli spazi della sua abitazione. Trova però anche improvvise magie, come l’acqua nel pavimento durante la cena e la passeggiata di notte a Torino, e mostra tutta la vitalità del desiderio.”
Simone Emiliani, “FilmTV”
“Da Correre contro (1997) a Corro da te (2022) non è la prima volta che Piefrancesco Favino affronta la disabilità al cinema. Si può dire che non è nuova all’argomento neanche Miriam Leone, che da poco in Marilyn ha gli occhi neri ha interpretato una ragazza con un disagio psichico in un centro diurno (2021). Una novità però c’è: la coppia Favino-Leone è inedita sul grande schermo e funziona, anzi, corre alla grande. […]
Il nuovo film di Riccardo Milani è una rom com […] su un tema delicato e poco affrontato al cinema, soprattutto in Italia. Il terreno era più che mai scivoloso. Eppure il regista (e gli sceneggiatori: lo stesso Milani, Furio Andreotti e Giulia Calenda) forti dell’appoggio dell’associazione Peba Onlus (da tempo impegnata nella realizzazione e nell’abbattimento delle barriere architettoniche sugli edifici pubblici) riescono a non cadere. […]
Il film regge e ironizza con garbo sulla disabilità distanziandosi anche in parte dall’originale d’oltralpe. Meno politicamente scorretto rispetto al francese e con un personaggio in più, aggiunto ex novo dal regista in fase di scrittura: Piera Degli Esposti, strepitosa nella sua ultima interpretazione nei panni di Nonna Margherita. Da citare anche Vanessa Scalera, davvero perfetta nel ruolo della segretaria Luciana.”
Giulia Lucchini, “La Rivista del Cinematografo”