The Searchers
(USA/1956) di John Ford (120')
Attraverso John Wayne, John Ford ha raccontato l’evoluzione del suo paese ben al di là del contesto storico. Ombre rosse inaugura una serie di tematiche che troveranno il loro culmine in The Searchers e la loro testimonianza in L’uomo che uccise Liberty Valance. Innanzitutto il protagonista è un pistolero, un ‘cattivo buono’. In secondo luogo, la Monument Valley fornisce una prospettiva mitica, senza tempo, sulla storia e sul presente. In terzo luogo, Ombre rosse segna una rottura con l’eredità giovanile del western. A Maupassant non si ispira solo per la trama ma anche per la dimensione cupa e scettica e la visione satirica della società. La riflessione continua in The Searchers.
Realizzato dopo la trilogia della cavalleria, il film profetizza con spaventosa precisione la crescente frattura nella coscienza nazionale negli anni a venire. The Searchers tocca il cuore del razzismo ma lascia anche spazio alla riconciliazione. La prospettiva è utopica. Ethan ha ovviamente deciso di uccidere sua nipote Debbie, che è diventata la squaw di un capo Comanche, Scar. Dopo aver ucciso quest’ultimo, Ethan insegue Debbie, che fugge disperata. Qui c’è un sorprendente rovesciamento della trama. “Andiamo a casa, Debbie…”. Parole strazianti per un uomo che non potrà mai avere una casa. Dalla sua posizione di eterno outsider – come sarà Tom Doniphon in L’uomo che uccise Liberty Valance – Ethan è alla ricerca di una sorta di casa utopica. Come Tom Joad in Furore, Ethan sta sempre tornando a casa, è sempre in contrasto con la civiltà ufficiale, è un uomo asociale e braccato. La porta è chiusa e sembra escludere per sempre Ethan dalla comunità che ha contribuito a costruire e proteggere e il cui ideale, in questo ‘anno zero’, i primi anni Settanta dell’Ottocento, è gravemente compromesso. Wayne interpreta Ethan come un uomo senza radici, selvaggio e indomito, ma anche come un’incarnazione di desideri che la società non riesce a soddisfare.
Peter von Bagh, Elämää suuremmat elokuvat II [Films Bigger Than Life II], Otava, Helsinki 1993. Versione inglese a cura di Antti Alanen
CAST AND CREDITS
Sog.: dall’omonimo romanzo (1954) di Alan Le May. Scen.: Frank S. Nugent. F.: Winton Hoch. M.: Jack Murray. Scgf.: James Basevi, Frank Hotaling. Mus.: Max Steiner. Int.: John Wayne (Ethan Edwards), Jeffrey Hunter (Martin Pawley), Vera Miles (Laurie Jorgensen), Ward Bond (reverendo-capitano Clayton), Natalie Wood (Debbie Edwards), John Qualen (Lars Jorgensen), Olive Carey (signora Jorgensen), Henry Brandon (Scar), Ken Curtis (Charlie McCorry), Harry Carey Jr. (Brad Jorgensen). Prod.: C.V. Whitney Pictures, Inc. 70mm. D.: 120’. Col.
Introducono Wim Wenders e Alexander Payne
In caso di pioggia, la proiezione si sposterà al Cinema Modernissimo
Serata promossa da Abruzzese e Associati