Finché notte non ci separi
(Italia/2024) di Riccardo Antonaroli (87')
Si sono scambiati le fedi e giurato amore eterno solo poche ore fa ed ora eccoli qui, Eleonora e Valerio, mano nella mano nell’albergo più lussuoso di Roma, pronti a godersi la luna di miele. Non sanno che invece di lì a poco verranno catapultati nella notte di una Roma affascinante e misteriosa, in cerca di qualcosa… e forse di loro stessi.
“Riccardo Antonaroli: “Finché notte non ci separi è una favola sulle anime irrisolte”
Nel 2021 Riccardo Antonaroli debutta al lungometraggio. L’esordio è La svolta, film tutto ambientato in una casa da cui i ragazzi non possono scappare. Pilar Fogliati e Filippo Scicchitano, invece, si perdono per le vie della città eterna nel suo secondo Finché notte non ci separi, remake della commedia romantica israeliana Honeymoon.
Due coppie, in entrambe le pellicole, messe davanti a un viaggio interiore, che sia all’interno di quattro mura o per i vicoli stretti di Roma. Assonanze e sorprese che Antonaroli racconta, per una nuova avventura da affrontare assieme ai suoi protagonisti, neo sposi e già pieni di dubbi.
Il regista sul set del suo secondo film, dice: “La svolta l’ho sempre definito un road movie da fermi. Finché notte non ci separi ha invece un’aria da favola metropolitana. Forse, però, il vero comun denominatore è questo: tutti e due i titoli hanno al centro delle anime irrisolte, che devono fare i conti col passato. E, perché no, anche col presente.”
Delle anime, trentenni, che si sono sposate. I suoi attori protagonisti l’hanno definito un film di fantascienza, è d’accordo?
Risponde Antonaroli: “È vero, c’è della fantascienza in questo. Credo sia per una questione generazionale. Ho trentacinque anni, ma mi ci ritrovo molto in questo discorso. È un equilibrio sottile in cui si lascia la vita giovane e ci si addentra in quella adulta, portandoci dietro i nostri scheletri. O i sogni, con cui bisogna comunque confrontarsi prima di intraprendere un simile passo.”
Martina Barone, The Hollywood Reporter Roma