29 luglio 2018, 19:30
@ Ai 300 scalini

Teatro delle Ariette

Teatro di terra

Teatro di terra è il tempo di una trasformazione. La trasformazione del mais che diventa polenta. Una trasformazione a senso unico, irreversibile, dalla quale non si torna indietro. “Non si può essere contemporaneamente ciò che si è e ciò che si è stati”. Facciamo la polenta in un paiolo di rame, facciamo il teatro in un altro modo, chissà se è teatro.

Mettiamo gli spettatori seduti in una specie di cerchio e in quel cerchio stiamo seduti anche noi. Poi ci sono le piccole e le grandi cose della nostra vita, quelle vicine e quelle lontane, fatti insignificanti e tragedie, la terra, l’amore e la guerra. Prima di tutto l’incontro, chissà se è teatro, in fondo siamo anche contadini. Eppure c’è una ragnatela di fili sottilissimi che unisce tutto, che ci unisce tutti, uomini, bestie, semi, frutti e foglie. Forse è per questo che ci ritroviamo attorno al “teatro di terra”, per domandarci cosa è che ci unisce, quali dolori, quali gioie, quale destino abbiamo in comune su questo mondo-trottola. Insieme mangiare, bere, piangere e ridere mentre il tempo passa e ci lascia inevitabilmente diversi da quello che eravamo un’ora prima, prima di incontrarci, eppure tutti egualmente prigionieri di quella ragnatela di fili che unisce i segni, le azioni, le parole e le cose.

Teatro di terra è stato invitato, tra gli altri, da: Volterrateatro Festival, Naturalmente arte (Asti), Festina Lente Teatro (Fidenza), Festival Contemporanea (Prato), Primavera dei Teatri (Cosenza), Festival L’Arpenteur (Grenoble), Festival Inteatro (Polverigi), Festival Radicondoli, Drodesera (Dro), Ogliastra teatro (Tortolì), Circumnavigando Festival (Genova, Capitale Europea della Cultura 2004), Festival Mundus (Correggio), Bologna Estate Festival (Bologna), Festival L’arlecchino errante (Pordenone), Festival REC (Reggio Emilia), Le Channel Scene Nationale de Calais.