5 luglio 2019, 22:00
@ Teatri di Vita

Radiance

Lo splendore dell’esistenza sprigiona dalla sofferenza, quella che accomuna Misako, la ragazza che scrive le audio-descrizioni dei film per ciechi e ipovedenti, e Nakamori, il maturo fotografo che sta perdendo la vista. Un’opera che spinge sul pedale del sentimento così come sul primissimo piano nel tentativo di scrutare i piccoli slittamenti del cuore. Spiegando che la cecità fisica e quella interiore possono essere superate. Come è scritto nella motivazione con cui ha ricevuto a Cannes il Premio della Giuria ecumenica, il film “esplora la responsabilità, la resilienza, la speranza e la possibilità, anche per chi è al buio, di vedere la luce”. Naomi Kawase nel 1997 si è imposta al Festival di Cannes con Moe no suzaku, vincendo la Caméra d’or per la miglior opera prima. Sempre a Cannes ha vinto nel 2007 il Gran premio speciale della giuria con Mogari no mori, e nel 2017 il Premio della Giuria ecumenica con Hikari. Successivamente, ha realizzato nel 2018 il film Vision.