13 luglio 2019, 21:45
@ Piazza Maggiore, Bologna

Come un Gatto in Tangenziale

(Italia/2017) di Riccardo Milani (98')
Introducono Paola Cortellesi e Riccardo Milani

Introducono Paola Cortellesi, Riccardo Milani e Andrea Maioli

Regia: Riccardo Milani. Sceneggiatura: Riccardo Milani, Paola Cortellesi, Giulia Calenda, Furio Andreotti. Fotografia: Saverio Guarna. Montaggio: Patrizia Ceresani, Francesco Renda. Scenografia: Maurizia Narducci. Musica: Andrea Guerra. Interpreti: Paola Cortellesi (Monica), Antonio Albanese (Giovanni), Sonia Bergamasco (Luce), Luca Angeletti (Giulio), Antonio D’Ausilio (Francesco), Alice Maselli (Agnese), Simone de Bianchi (Alessio), Claudio Amendola (Sergio), Franca Leosini (se stessa). Produzione: Mario Gianani, Lorenzo Mieli, Lorenzo Gangarossa per Wildside, Vision Distribution in collaborazione con Sky Cinema. Durata: 98’

Ogni film per me nasce dal desiderio di raccontare e soprattutto condividere una storia. Forse mai come in questo film raccontarla è stato per me divertente e liberatorio. Perché, da padre di tre figlie femmine, l’avventura umana che vivono i nostri protagonisti, Giovanni e Monica, è qualcosa che conosco abbastanza bene. In fondo ogni genitore, anche senza volerlo, si costruisce, giorno dopo giorno, un’idea dei propri figli per poi accorgersi ad un tratto che loro, in realtà, sono altro da noi. E che magari anche il mondo che ci propongono è altro da noi. Le loro passioni, i loro amici e spesso anche i loro amori. Ed è una grande opportunità perché, grazie ai nostri figli, siamo costretti ad uscire dalla nostra zona protetta, e a misurarci appunto con ‘l’altro’.
Come un gatto in tangenziale racconta questa opportunità, quella appunto di confrontarci direttamente con chi è lontano da noi per classe sociale, cultura o nazionalità. Darci la possibilità di entrare in quel contraddittorio, riesce a mettere in discussione le nostre sicurezze e a permetterci così un lusso che sempre più ci fa paura: quello di cambiare. O forse meglio, quello di capire. O forse, ancora meglio, quello di sapere prima di parlare e giudicare.

(Riccardo Milani)


Come avviene spesso nei film di Milani, il tentativo è affrontare con il sorriso temi importanti e raccontare il malcontento che esiste in chi vive ai margini della città, ma anche la distanza tra questi ultimi e le persone chiamate a risolvere i problemi. È difficile far ridere parlando di cose serie ma è sempre stata questa la mia ambizione. Quando scriviamo, io e Riccardo non pensiamo alla pura evasione ma a un’occasione per comunicare con il maggior numero di spettatori affrontando anche temi non facili. È questo il vero compito della commedia. Sono spettatrice ammirata di tanti film drammatici, comici o con registri diversi ma il mio genere preferito è questo, finora è quello che mi corrisponde di più perché è uno strumento per catturare l’attenzione in maniera sana.

(Paola Cortellesi)


Lo scontro tra Albanese borghese di sinistra che s’indigna al detto “è tutto un magna magna” e va a Bruxelles a sproloquiare di periferie e contaminazione, e Cortellesi che nella periferia contaminata di Roma ci vive odiando intensamente i vicini bangla, rumeni o nordafricani. Ambedue preoccupati per la frequentazione amorosa tra i figli adolescenti e per questo costretti a frequentarsi. Con episodi esilaranti come le due speculari gite al mare. Quella cafona alla spiaggia super inquinata di Coccia di Morto, e quella sofisticata al WWF di Capalbio, impietosa caricatura memore dell’indimenticabile Ferie d’agosto di Virzì. Ci voleva un certo coraggio ad affrontare, da un punto di vista di sinistra, la retorica paternalista della ‘contaminazione’.

(Paolo D’Agostini)

Versione originale con sottotitoli