30 agosto 2019, 21:30
@ Arena Puccini

Green Book

(USA/2018) di Peter Farrelly (130')

New York, anni '60. Tony Lip, un tempo rinomato buttafuori, finisce a fare l'autista di Don Shirley, giovane pianista afro-americano. Lip deve accompagnare il pianista prodigio in un lungo tour nel profondo sud degli Stati Uniti. Dopo alcune prime difficoltà, il viaggio nelle regioni razziste degli USA porta i due a stringere una forte e straordinaria amicizia.

Premio come miglior film agli Oscar 2019 e ai Golden Globe 2019
Premio come miglior attore non protagonista a Mahershala Ali agli Oscar 2019 e ai Golden Globe 2019
Premio per la miglior sceneggiatura originale a Nick Vallelonga, Brian Currie e Peter Farrelly agli Oscar 2019 e ai Golden Globe 2019

"La trama si basa su un vecchio episodio dell'America razzista, per la verità ancora attuale in un paese che ne continua a subire le drammatiche conseguenze, permeato, però, da un senso liberal di ripulsa che non assomiglia allo stile urlato caro a Spike Lee: per il regista Farrelly, stavolta separato dal fratello Bobby, lo spunto diventa esemplare non tanto per l'accuratezza dei costumi, le scenografie e, in particolare, le poliedriche musiche, quanto per l'acclusa metafora dei più nobili sentimenti umani che dovrebbero essere e purtroppo non sono universali e trasversali. Basta rilevare, al proposito, che lo spedito e scorrevole racconto si svolge nel corso della tournée intrapresa all'alba degli anni 60 a bordo di un'elegante Cadillac azzurra da un raffinato pianista e jazzista nero e dal suo occasionale e rozzo autista italoamericano negli stati sudisti più discriminatori nei confronti degli afroamericani. Sul filo di situazioni picaresche e tragicomiche si capisce subito che dall'odioso contesto si sprigionerà il calore di un'amicizia in barba ai doppi e tripli pregiudizi, ma il meglio del film sta nel ritmo pressoché sinfonico con cui Ali e Mortensen si palleggiano i rispettivi minishow sull'ordito di dialoghi cronometrici, battute sarcastiche e qualche scaltrita mozione degli affetti."

Valerio Caprara, "Il Mattino"