24 agosto 2019, 21:30
@ Arena Puccini

Bohemian Rhapsody

di Bryan Singer, GB-USA/2018, 134’

Prende il titolo da uno dei brani più celebri dei Queen l'atteso biopic dedicato a Freddie Mercury e alla band inglese, che ripercorre la storia del gruppo dalla formazione al concerto per il Live Aid del 1985 (esibizione interamente e fedelmente riprodotta), qualche anno prima della morte di Mercury. Travagliata la lavorazione, che ha visto il regista Bryan Singer licenziato prima del termine delle riprese, ma l'attore Rami Malek incarna il carismatico e anticonvenzionale frontman con un altissimo tasso di mimetismo - che si rafforza nel cantato, con le voci dell'attore e dello stesso Mercury combinate digitalmente per garantire la massima fedeltà all'originale. Una performance trascinante quanto le canzoni che punteggiano il film, da We Are the Champions a We Will Rock You.

Premio Oscar 2019 per il miglior attore protagonista, miglior sonoro, miglior montaggio sonoro Golden Globe per il miglior film drammatico e miglior attore in film drammatico

"L'opera di Bryan Singer riesce a rendere omaggio a una star come Freddie Mercury senza santificarne né profanarne il mito. Mischiando musica e dramma, va in scena non solo il ritratto di un artista unico ma è mostrata la genesi di brani eterni. Siamo di fronte a uno spettacolo trascinante come pochi altri, capace di coinvolgere anche chi non sia un fan dei Queen e di trasmettere quasi fisicamente cosa sia il potere della musica. E' soprattutto un superlativo e mimetico Rami Malek a rendere palpabile la magia scenica che fu di Freddie Mercury. Di quest'ultimo Bohemian Rhapsody ripercorre la giovinezza in un sobborgo londinese, le incomprensioni con la famiglia d'origine, zoroastriana praticante e originaria di Zanzibar, l'incontro con il primo grande amore, Mary Austin e con gli altri che con lui formeranno i Queen: Roger Taylor alla batteria, Brian May alla chitarra solista e John Deacon al basso. Vediamo Mercury, forte di un'estensione vocale non comune e di una personalità straripante, sfidare gli stereotipi e trasformarsi in icona, portando i suoi compagni d'avventura a scalare le vette della musica mondiale col trionfo nel celebre concerto Live Aid del 1985. Ci sono, inoltre, la scoperta dell'omosessualità, la caduta nei vizi, i problemi con i discografici e l'arrivo della malattia. Bohemian Rhapsody è un'esperienza potente, in grado di destare emozioni contrastanti, quasi una sorta di gioia dolorosa: ogni volta che tocchiamo entusiasti l'infinito sulle ali di quella vocalità eccezionale, inevitabilmente ci rammentiamo che il custode di tale dono non è più tra noi." Serena Nannelli, "Il Giornale"

con Rami Malek, Lucy Boynton, Gwilym Lee, Ben Hardy