7 settembre 2019, 21:30
@ Arena Puccini

7 uomini a mollo

(Le Grand Bain, Francia-Belgio/2018) di Gilles Lellouche (122')

Bertrand, un quarantenne un po' in crisi, riesce a dare finalmente un senso alla sua vita quando decide di entrare a far parte di una squadra di nuoto sincronizzato maschile. Per ognuno dei componenti gli allenamenti rappresentano una valvola di sfogo e un rifugio sicuro. Insieme si sentiranno sempre più forti fino a volere intraprendere un traguardo pazzesco: la partecipazione ai campionati mondiali di nuoto sincronizzato maschile!

Premio Oscar 2019 e Golden Globe 2018 per la miglior canzone originale

"Costume da bagno, infradito, cuffia di plastica. Per dirla con Totò, la «livella» dell'estetica si incarna in piscina. Pancetta, spalle cadenti, pettorali flaccidi. Corpi senza trucchi e senza inganni. Quel che si appare si è: Sette uomini a mollo, come dice il titolo del film di Gilles Lellouche, protagonisti un team di attori di grande bravura e ironia, che stavolta rinunciano al loro talento di seduttori per dar vita a un gruppetto di maschi in crisi di mezza età: poco amati, molto maltrattati, respinti dalla vita, dal lavoro, dalle donne. Uomini alla deriva, delusi, vulnerabili. «I veri eroi sono i perdenti capaci di rialzarsi -sostiene  Lellouche-. Una commedia che va contro il pensiero dominante, il dover allinearsi al diktat del successo, della carriera, di un fisico sempre smagliante. Chi non ce la fa, è tagliato fuori. Stiamo vivendo un periodo strano, la gente è sempre più smarrita, ripiegata su se stessa. Abbiamo perso il senso della collettività. Uno sport di gruppo obbliga a faticare insieme per un obiettivo comune, a sostenersi a vicenda. E il tepore dell'acqua protegge dal mondo esterno, invita a confidenze. Questo sport marginale mi pareva ideale per chi si sente emarginato. Per chi è abituato a esser criticato e malvisto, rompere un luogo comune è una prima rivincita». Sirenetti non si nasce ma si può diventare. Sfatando la morale enunciata all'inizio del film, i magnifici sette del sincrono acquatico dimostreranno che uniti si può. Farsi beffa dei pregiudizi, ritrovare un'identità, la fierezza di riuscire in qualcosa di speciale."

Giuseppina Manin, "Il Corriere della Sera"